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a
presto,
amore
mio
è
un
film
documento
con
cui
desidero
onorare
il
sacrificio
di
uomini
e
donne
che
hanno
permesso
a
tutti
noi
di
avere
quanto
oggi
possiamo
disporre,
a
partire
dalla
stessa
vita.
Il
mio
riconoscimento
va
soprattutto
a
loro,
alle
Donne,
che
nel
corso
del
tempo
hanno saputo custodirla e rinnovarla con forza e tenacia.
Franco Vecchiato
sceneggiatore - regista - produttore
i nostri partners
Comune di
COLLE SANTA LUCIA
ALEYAFILM
tv film production
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via Monte Grappa 168 - 32100 Belluno BL
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a presto, amore mio
le DONNE e la GRANDE GUERRA nelle DOLOMITI
in un docufilm di Franco Vecchiato
miniserie TV in 3 puntate
il film e il regista
Le
Dolomiti,
il
loro
fascino
elegante,
le
loro
bellezze
naturali
sono
un
continuo
richiamo
per
chi
cerca
la
montagna.
La
storia
qui
ha
lasciato
un
segno
profondo,
la
Grande
Guerra.
E
tuttavia
la
potente
energia
delle
Dolomiti
l’ha
resa
una
straordinaria
occasione
di
incontro,
non
importa se soldati o viaggiatori.
Nei
paesi
ladini
delle
Dolomiti,
ormai
svuotati
degli
uomini
inviati
al
fronte
della
Galizia,
rimasero
solo
bambini,
anziani
e
donne
che
divennero
d’improvviso
le
protagoniste
della
vita
di
tutti
giorni,
dei
lavori
più
pesanti, delle decisioni private e collettive.
Le
Donne
delle
Dolomiti
hanno
saputo
custodire,
e
portare
oltre
il
conflitto,
i
valori
di
solidarietà,
unità,
fratellanza
tipici
della
tradizione
locale.
La
loro
opera
instancabile,
determinata
dalla
fiducia
assoluta,
è
il
tema
del docufim
a presto, amore mio
.
Martina,
la
giovane
protagonista,
ripercorre
la
storia
della
sua
famiglia.
Liberandola
dal
vecchio
dolore
del
conflitto,
scopre
la
straordinaria
ricchezza
di
valori
che
risiedono nel cuore di chi l'ha preceduta.
principali locations
Le Valli Ladine: Ampezzo, Badia, Fassa, Fodom, Gardena.
Ambienti
tipici
e
storici
della
tradizione
di
un
tempo
proiettata nel futuro.
Trincee, fortificazioni, campi di battaglia, musei storici.
Le
montagne
Dolomitiche,
un
tempo
contese
dalla
Guerra
oggi
riconosciute
dall'UNESCO
patrimonio
dell'intera
umanità.
synopsis
Ci
sono
storie
portate
dal
vento
e
dall’acqua,
ci
sono
storie
che attendono di essere svelate a chi è pronto a riceverle...
Pio,
il
calzolaio
di
Colle
Santa
Lucia,
conosce
le
persone
e
le
strade
che
hanno
percorso
da
come
camminano.
E’
lui
a
raccontarci
la
storia
di
Martina
cominciata
un
giorno
lontano, ma ancora così vicino.
Umberto,
lo
scultore,
chiede
a
Martina
di
posare
come
modella.
Lo
scalpello
d'improvviso
si
blocca:
un
proiettile
arrugginito
è
conficcato
nel
cuore
della
sua
figura
femminile.
Martina
incontra
più
e
più
storie
di
donne,
protagoniste
sconosciute
dell'ordinaria
quotidianità
del
tempo
della
guerra.
Attraverso
la
loro
serenità
scopre
che
la
guerra
nelle
Dolomiti
è
stata
una
singolare
occasione
di
incontro
tra
persone e non nemici.
Ora,
quell’antica
ferita
che
Martina
porta
nel
cuore
non
ha
più senso di esistere.
Quel
proiettile,
da
cento
anni
conficcato
nel
legno,
riporta
Martina
ad
un
altro
tempo
della
storia
delle
Dolomiti,
la
Grande
Guerra.
Quella
guerra
ha
lasciato
segni
che
il
tempo
ha
in
parte
eroso
altri
che
sono
ancora
nel
cuore
della
gente.
Nel
1914,
agli
inizi
del
conflitto,
le
donne
ladine
devono
sostituirsi
agli
uomini
chiamati
alle
armi
ed
ormai
distanti.
Si
prodigano
per
la
protezione
della
famiglia,
dei
figli
e
degli
anziani, dei boschi e dei prati.